giovedì 4 maggio 2017

Aurora

Antonia Calabrese 
Aurora (2014)
Material figurativo polimaterico cm. 60 × 50

Nella religione romana, Aurora è la Dea dell'aurora la quale ogni mattina si rinnova e attraversa in volo il cielo schiudendo le porte al giorno, dopo avere attaccato il carro del Sole e precedendolo poi col suo. Il mito di Aurora è analogo a quello della corrispettiva Eos della mitologia greca. Finita la notte, Eos dalle "rosee dita" si leva, ogni volta, dal suo giaciglio a oriente, risale sul cocchio trainato dai cavalli Lampo e Fetonte e si slancia verso l'Olimpo per annunciare l'arrivo del suo fratello Elio. Quando Elio, il Sole, appare, Eos diviene Emera e lo accompagna nel suo viaggio fino a quando, trasfigurata in Espera, ne annuncia il felice arrivo sulle spiagge occidentali dell'Oceano. A Roma, il suo culto fu associato a quello di Matuta nella divinità di Mater Matuta, Dea del Mattino e dell'Aurora, patrocinatrice della nascita di uomini e cose.
Secondo alcuni, Eos, l'Aurora, è figlia di Titano e di Terra ma, secondo Esiodo e Apollodoro è figlia del titano Iperione e di Tea, e pertanto è sorella di Elio, il Sole e di Selene, la Luna. Secondo la saga, avrebbe avuto molti mariti e molti figli. Dal Titano Astreo ebbe per figli i quattro venti: Borea, Euro, Zefiro e Noto; da Zeus, ebbe la figlia Ersa, o Erse, dea della rugiada e da Perse oppure da Zeus, gli Astri e Phosphoros, Portatore della luce - o Eosforo, Portatore dell’Aurora - personificazione della lucecorrispondente alla divinità romana della luce e del mattino, Lucifer, Lucifero, nome dato alla Stella del Mattino. Eos fu amata anche da Ares, Dio della guerra, e per questo motivo fu punita da Afrodite che la condannò ad innamorarsi di continuo di uomini mortali. Così avvenne che s'innamorò del bellissimo Titone figlio di Laomedonte e fratello di Priamo, ed essendone alquanto infatuata, richiese ed ottenne per lui da Zeus l'immortalità. Su questa storia, i pareri sono discordi: secondo alcuni Eos trascurò di chiedere per Titone anche l'eterna giovinezza, e così mentre lei era sempre più magnifica, lui invecchiava inevitabilmente finché, a forza di lamentarsi, fu trasformato in una cicala dalla voce stridula; secondo altri, Titone rimase eternamente giovane e vigoroso, e dal suo fianco, dove la notte giace, Aurora si leva tutte le mattine per aprire le porte al Giorno. Dall'unione con Titone, Eos ebbe i due figli, Emazione e Memnone, il quale fu ucciso da Achille e che ella piange ogni giorno con lacrime di rugiada. 

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