venerdì 9 dicembre 2022

Antonia Calabrese - Dal Cielo all'Averno - Ci rapisce il tempo

 

Video-poesia realizzato in adesione alla 18ma #giornatadelcontemporaneo
L’evento si è svolto online sul sito web del MAMLetterario a partire dalle ore 8:00 di sabato 8 ottobre 2022 e contemporaneamente sul canale YouTube  dell’artista e sulla pagina FB dedicata.

giovedì 6 ottobre 2022

Alla Sapienza - Lo scrigno segreto (e la poesia ritrovata) - letta dall'autrice Antonia Calabrese

Alla Sapienza - Video - Evento online realizzato in occasione della Giornata del contemporaneo promossa da AMACI. video-poesia, declamata dall'autrice, su alcune opere di pittura e di pitto-scultura dell’artista e scrittrice Antonia Calabrese. La poesia "Alla Sapienza" fa parte della silloge "Lo scrigno segreto (e la poesia ritrovata)" .

venerdì 29 ottobre 2021

Minerva Memore


Antonia Calabrese

Minerva Memore

(pittoscultura materica - 2021)

Minerva fu invocata dai devoti come dea Sanctissima e Augusta e celebrata, fra l'altro, come Minerva Memor (e Minerva Memor e Medica, epiteto abbreviato nelle iscrizioni con una doppia MM) in quanto, oltre a salvaguardare la mente e ad acuire l'intelligenza, ricorda le preghiere e ammonisce i fedeli. Minerva Memore è colei che mantiene salde intelligenza e memoria e dona virtù sia di apprendere insegnamenti ed esperienza che di fortificare la conoscenza a mezzo della memoria. Come Minerva Memor (e), fra l'altro, la invocavano i condottieri romani affinché li ispirasse nel mettere a punto efficaci strategie e tattiche di guerra per sopraffare il nemico.

Il culto di Minerva Memor e Medica era legato alle acque e alla salute ed è attestato in popolazioni autoctone presso acque sorgive e "salse", fenomeni geologici dalle proprietà curative dovuti alle eruzioni di fuoco e fango da piccoli vulcani e, presso le vene di petrolio. Pratiche curative erano in particolare, ma non soltanto, legate al suo culto per la guarigione dalle malattie della pelle e delle zone intime e genitali.

Secondo fonti storiche il fenomeno delle "salse" oltre che alla cura era connesso alla pratica oracolare: nell'improvvisa fuoriuscita da sotterra di acqua, fango e fuoco veniva ravvisato il contatto del mondo sotterraneo con quello degli umani.

Minerva, in questo caso, assumeva carattere ctonio e profetico e per sua ispirazione venivano emessi responsi e sentenze oracolari dalle sacerdotesse dedicate al suo culto.

domenica 2 maggio 2021

La sirenetta sullo scoglio

 

Antonia Calabrese

La sirenetta sullo scoglio

(scultura - 2019)

Questa piccola scultura in terracotta elaborata con la mia personale tecnica ad “anima docile”, poggia su un sasso naturale.

Nella mitologia greca e romana si ha traccia certa della credenza diffusa dell’esistenza delle sirene. 

In lingua greca “Σειρήν” e in latino “Sirena” erano entità magiche e divine, figure tanto mitiche quanto religiose. Di gran lunga precedenti furono le leggende assirebabilonesi. 

Si ha notizia della remota esistenza di una dea siriaca, Atargatis, conosciuta col nome latino di Atargatide o Atergate, la quale avrebbe avuto forma di donna e di pesce. 

La “Grande signora delle terre della Siria del nord” era conosciuta ai greci come Derceto o anche, Derketo e Deasura, ovvero “Dea Syria”. 

Divinità dell’amore assimilata alla stessa Afrodite, ella fu raffigurata dall’aspetto di una sirena. Ebbe due figli, un maschio, Efeso, e una figlia, Semiramide. 

Sembra che il termine greco utilizzato per Σειρήν, cioè Sirena, significhi “vespa” e probabilmente fu immaginata dotata di ali. 

Di sirene ci parla, com'è noto, il poeta greco Omero nell’Odissea le quali sarebbero state figlie di Acheloo o di Forzo. Libanio, retore siro di lingua greca vissuto in età romana, narra che furono generate dal sangue del corno del dio dell'acqua reciso da Ercole. Secondo altri miti e leggende erano figlie della musa Melpomene e di Acheloo.

Vivevano nelle acque del mare fra Scilla e Cariddi e ammaliavano i marinai col loro canto: li attiravano con le loro seducenti melodie verso la loro isola per farli morire accompagnandosi col suono della lira e del doppio flauto. 

Ulisse, messo in guardia dalla dea maga Circe, ricorse allo stratagemma di turarsi le orecchie con la cera insieme al suo equipaggio.

Il mito delle sirene non è mai del tutto tramontato come dimostrano la letteratura e le arti in generale. 

Figure bellissime e sorprendenti, a volte erano anche rappresentate in antichità, con barba maschile e mammelle femminili, artigli ai piedi similmente alle Arpie, nonché, alate.

La poesia "Lorelei" di Heinrich Heine (1797 - 1856) 

Io non so che voglia dire

che son triste, così triste.

Un racconto d'altri tempi

nella mia memoria insiste.

Fresca è l'aria e l'ombra cala,

scorre il Reno quietamente;

sopra il monte raggia il sole

declinando all'occidente.

La bellissima fanciulla

sta lassù, mostra il tesoro

dei suoi splendidi gioielli,

liscia i suoi capelli d'oro.

Mentre il pettine maneggia,

canta, e il canto ha una malia

strana e forte che si effonde

con la dolce melodia.

Soffre e piange il barcaiolo,

e non sa che mal l'opprima,

più non vede scogli e rive,

fissi gli occhi ha su la cima.

Alla fine l'onda inghiotte

barcaiolo e barca... Ed ahi!

Questo ha fatto col suo canto

la fanciulla Lorelei.


martedì 30 giugno 2020

Trionfo degli Dei - video



In questo video vi presento alcune delle mie opere appartenenti al ciclo pittorico "Trionfo degli Dei" iniziato come ricerca del bello e di significati simbolici e metafisici nel 2009 attraverso la rappresentazione dell'atemporalità del Mito coi suoi archetipi, che perciò ho definito di "mutazionismo evocativo".
Perseguitati e messi al bando dal cristianesimo, gli dei romani e greci non sono mai scomparsi dalle scene letterarie a dagli ambienti artistici. In tali ambienti colti, essi hanno conservato l'immagine dell'eterna giovinezza, del vigore, dello splendore dell'indicibile Cosmo, dimensionato in fattezze umane fin dai tempi remoti, pronti ad intervenire con discrezione e sapienza nell'intricato vissuto di sofferenza, di emarginazione, di odio dell'umanità contemporanea; a suggerire rimedi, ad alleviare le ferite causateci dall'ingiuria del tempo e della storia. Riveriti o temuti, trascurati o snobbati che siano dall'uomo moderno, non cessano di essere inquietante paragone tra passato e presente, il transito verso una nuova modernità, un nuovo umanesimo, avendo ancora molte cose da dire a spiegazione dell'imperscrutabile e del contingente; a ricordarci che siamo stirpe di Dio e che il tempo presente non può spiegarsi senza tenere conto del passato, delle radici antiche, storiche e profonde, di quelle forme di ritualità e di pensiero classico da cui origina il nostro mondo, e da cui trae ispirazione gran parte della mia opera pittorica.