sabato 2 giugno 2012

Ermafrodito attratto dalla ninfa Salmace

 Antonia Calabrese 
Ermafrodito attratto dalla ninfa Salmace (2010) 
gouache su tela cm. 40×60

Secondo il poeta latino Ovidio, Ermafrodito era un ragazzo meravigliosamente attraente il quale fu reso androgino in seguito all'unione con una ninfa. Il Mito narra che la ninfa Salmace s’innamorò del Dio figlio di Mercurio – Ermes e di Venere – Afrodite, ambedue appartenenti alla sfera dell’erotismo e della fertilità. Avvenne che, nell'ardore del suo desiderio, la ninfa ottenne dagli Dei di divenire una sola cosa con l’amato e un bel dì, mentre il bellissimo Dio si stava bagnando nudo ad una fonte, a sua insaputa osservato da Salmace, ella non seppe, oppure non volle, resistere al desiderio di abbracciarlo. Così, invocò gli Dei, i quali commossi glielo concessero, affinché i loro corpi diventassero uno solo, pur conservando le caratteristiche di entrambi. Per questo motivo, nell'antichità classica, Ermafrodito personificò il sacro vincolo fra l’uomo e la donna nell'istituzione matrimoniale. Dopo la fusione, Ermafrodito ottenne che un eguale destino pervenisse a chiunque si fosse immerso nelle acque di quella stessa fonte. 
Nell'arte greco-romana, Ermafrodito è sovente descritto come una giovinetta provvista di attributi maschili, simbolo di fertilità: siccome egli possiede le particolarità di entrambi i sessi, in lui convivono tanto la capacità di concepire quanto quella di fecondare.  
Spesso Ermafrodito è stato fatto coincidere con Afrodito, il corrispettivo maschile di Afrodite, considerato fratello di Priapo, la divinità in perenne stato di eccitazione sessuale. Antiche tracce del culto di Afrodito, sono state rinvenute a Cipro. Secondo la testimonianza di Macrobio, su quell'isola era venerata una statua di Afrodite, dotata di lineamenti e attributi maschili. Durante lo svolgimento del culto, quelli che partecipavano ai riti, uomini e donne, si scambiavano gli abiti. L’aspetto aggraziato del Dio Ermafrodito, ritenuto nel corso delle epoche la celebrazione di una sessualità vaga quale concetto nato, pare, nell'antica Grecia (dove non solamente non si impediva anzi, si promuoveva una sessualità libera da schemi), è stato rimaneggiato spesso nel corso dei secoli. L’ideale classico di bellezza è tornato periodicamente al centro dell’interesse degli artisti moderni ed Ermafrodito, quale personificazione di una duplicità sessuale tanto mitica quanto attuale, è stato elevato nel corso delle epoche a modello estetico; l’esistenza di varie opere a lui intitolate, come quelle degli Uffizi, dell’Hermitage, dei Musei vaticani, oltre ad altri esemplari seicenteschi, fornisce prova di ciò.   

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