lunedì 18 novembre 2013

Atena Ergane

Antonia Calabrese 
Atena Ergane (2010)
tempera e acrilico a gouache su tela cm. 40×50 
Collezione privata

Il culto della Dea Atena in area Egea, risale plausibilmente ad epoca preistorica. Nella mitologia greca, Atena era la Dea della saggezza, della ragione, della filosofia, delle Arti e dei mestieri, del commercio e dell’industria. Votata al nubilato e patrocinatrice degli eroi, Atena veniva rappresentata cinta di un elmo e vestita di una corazza simboleggianti le sue caratteristiche di guerriera e di stratega. Il mito vuole che Atena sia nata dalla testa di Zeus già adulta ed armata. Sua madre era Meti o, Metide, la Prudenza, una dea Oceanina figlia del titano Oceao e della titanide Teti.  
Diversamente da altre divinità femminili, non è schierata dalla parte delle donne e pare essere una conservatrice che non ha un particolare riguardo verso deboli ed oppressi. L’armatura di Atena rappresenta le risorse e le difese intellettuali della Dea che la riparano da emozioni e sentimenti, rendendola impenetrabile e lucida in tutte le circostanze. Fu identificata con la forza, con la razionalità, con la capacità di combattere senza cedimenti. E’ la Dea del raziocinio, della strategia bellica; l’invincibile che non trascende ad alcuna passività né a tenerezza e fragilità, tanto meno a quella femminilità voluttuosa e psico - dipendente di alcune donne. Le erano attribuiti molti epiteti tra cui quello di “Ergane”, cioè “industriosa", patrona di artisti ed artigiani. Ad Atena, il mito fa risalire l’invenzione di lavori tipicamente femminili come la filatura e la tessitura, la tinteggiatura dei tessuti e il ricamo. Tante, erano le prerogative che si attribuivano ad Atena e si afferma, fra l’altro, che avesse inventato sia la quadriga che il carro da guerra. Si narra di lei, inoltre, che avesse insegnato agli uomini la navigazione, l’ arare i campi, l’aggiogare i buoi e il cavalcare. In quanto Dea guerriera, era contrapposta ad Ares che personifica il furore, la brutalità e la violenza della guerra. Fiera e superba, sembra che punisca rigorosamente chi si azzarda a porsi in competizione con lei, come avvenne alla fanciulla Aracne di cui narra Ovidio nelle sue Metamorfosi. Secondo il mito, di Aracne si diceva che avesse imparato a tessere senza intermediari dalla Dea stessa ma, la sconsiderata, al contrario, si vantava che fosse stata Atena ad avere imparato da lei. Così fu che, un giorno, Aracne osò affrontare la Dea in una azzardata competizione! Le apparve allora una vecchia signora per consigliarle di ritirare la sfida ma lei, confermò sgarbatamente. Subitaneamente la vecchina mutò di sembianze e alla giovane apparve la risplendente Atena che accettò la sfida. Aracne allora, tessé con grande perizia una tela che raffigurava gli amori degli dei, per schernirne ironicamente le astuzie da loro usate per raggiungere i propri scopi. Il lavoro era così minuzioso e ricco di particolari che Atena se ne indignò, distrusse la stoffa e colpì la fanciulla con la sua spoletta. Disperata, Aracne s’uccise, ma Atena la tramutò in un ragno, obbligandola a filare e tessere dalla bocca per tutta la vita in punizione dell’insolenza manifestata e comprovata nell'opera. Esente dall'influenza delle frecce di Eros, il Dio Amore, Atena è eternamente vergine, da cui l’epiteto di Athena Parthenos, la “Vergine Atena”; appellativo da cui deriva il nome del Partenone, a lei consacrato sull'acropoli, e il nome stesso della città di Atene, di cui è la divina benefattrice; in quanto, fu proprio lei a far dono alla città della pianta dell’olivo, introducendo così l’uso dell’olio di oliva in Attica. Riverita in tutto il mondo greco, fu considerata protettrice non solo di Atene ma di tutta la Grecia ed era molto amata dal popolo. La sapienza tratteggiata in Atena, comprende le conoscenze tecniche nell'arte di lavorare i metalli, in materia agricola e navale e, generalmente, in tutti i lavori artigianali. Ricercata in tempo di pace, in quanto le erano attribuite tutte le invenzioni e le innovazioni tecnologiche, in tempo di guerra era invocata in aiuto per ottenere strategia e astuzia, metis. Astuzia e furbizia, sono fra le doti che Ella dona ai suoi protetti, vedi, per esempio, Ulisse, nell'Odissea. Le erano tributati diversi epiteti, fra cui: Atena Parthenos (La Vergine); Atena Promocos (Colei che combatte in prima fila); Atena Polias (Protettrice delle città); Atena Igiea (Donatrice di salute); Atena Soteira (la Salvatrice); Atena Glaucopsis (dallo sguardo scintillante dagli occhi lampeggianti), e tanti altri. Suoi simboli sacri, erano la civetta e l’ulivo. Nella religione romana, la divinità corrispettiva è Minerva che presiede all'attività intellettuale e alla carriera scolastica. Minerva fa parte della triade capitolina assieme a Giunone, la Dea Era della mitologia greca, e Giove, Zeus in Grecia. Anche a Minerva era sacra la civetta e, il gufo. Sembra che anticamente Atena fosse stata considerata una Dea - uccello o, quanto meno, una Dea alata delle cui ali, rimarrebbe l’egida.   

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