Antonia Calabrese
Atena Ergane (2010)
tempera e acrilico a gouache su tela cm. 40×50
Collezione privata
Il culto della Dea Atena in area Egea, risale
plausibilmente ad epoca preistorica. Nella mitologia greca, Atena era la Dea della
saggezza, della ragione, della filosofia, delle Arti e dei mestieri, del
commercio e dell’industria. Votata al nubilato e patrocinatrice degli eroi,
Atena veniva rappresentata cinta di un elmo e vestita di una corazza
simboleggianti le sue caratteristiche di guerriera e di stratega. Il mito vuole
che Atena sia nata dalla testa di Zeus già adulta ed armata. Sua madre era Meti o, Metide, la Prudenza, una dea Oceanina figlia del titano Oceao e
della titanide Teti.
Diversamente da
altre divinità femminili, non è schierata dalla parte delle donne e pare essere
una conservatrice che non ha un particolare riguardo verso deboli ed oppressi.
L’armatura di Atena rappresenta le risorse e le difese intellettuali della Dea
che la riparano da emozioni e sentimenti, rendendola impenetrabile e lucida in
tutte le circostanze. Fu identificata con la forza, con la razionalità, con la
capacità di combattere senza cedimenti. E’ la Dea del raziocinio, della
strategia bellica; l’invincibile che non trascende ad alcuna passività né a
tenerezza e fragilità, tanto meno a quella femminilità voluttuosa e psico -
dipendente di alcune donne. Le erano attribuiti molti epiteti tra cui quello di
“Ergane”, cioè “industriosa", patrona di artisti ed artigiani. Ad Atena, il
mito fa risalire l’invenzione di lavori tipicamente femminili come la filatura
e la tessitura, la tinteggiatura dei tessuti e il ricamo. Tante, erano le prerogative che si attribuivano ad Atena e si afferma, fra l’altro, che
avesse inventato sia la quadriga che il carro da guerra. Si narra di lei,
inoltre, che avesse
insegnato agli uomini la navigazione, l’ arare i campi, l’aggiogare i buoi e il cavalcare. In quanto Dea
guerriera, era contrapposta ad Ares che personifica il furore, la brutalità e
la violenza della guerra. Fiera
e superba, sembra che punisca rigorosamente chi si azzarda a porsi in
competizione con lei, come avvenne alla fanciulla Aracne di cui narra Ovidio
nelle sue Metamorfosi.
Secondo il mito, di Aracne si diceva che avesse imparato
a tessere senza
intermediari dalla Dea stessa ma, la sconsiderata, al contrario, si vantava che fosse stata Atena ad
avere imparato da lei. Così fu che, un giorno, Aracne osò affrontare la Dea in una azzardata
competizione! Le apparve
allora una vecchia signora per consigliarle di ritirare la sfida ma lei,
confermò sgarbatamente. Subitaneamente la vecchina mutò di sembianze e alla
giovane apparve la risplendente Atena che accettò la sfida. Aracne allora, tessé con grande perizia
una tela che raffigurava gli amori degli dei, per schernirne ironicamente le astuzie da loro usate per
raggiungere i propri scopi. Il lavoro era così minuzioso e ricco di particolari
che Atena se ne indignò,
distrusse la stoffa e colpì la fanciulla con
la sua spoletta. Disperata,
Aracne s’uccise, ma Atena la tramutò in un ragno, obbligandola a filare e tessere dalla bocca per tutta la vita in punizione dell’insolenza manifestata e
comprovata nell'opera. Esente dall'influenza delle frecce di Eros, il Dio
Amore, Atena è eternamente vergine, da cui l’epiteto di Athena Parthenos, la “Vergine
Atena”; appellativo da cui deriva il nome del Partenone, a lei
consacrato sull'acropoli, e il nome stesso della città di Atene, di cui è la
divina benefattrice; in quanto, fu proprio lei a far dono
alla città della pianta dell’olivo, introducendo così l’uso dell’olio di oliva in Attica. Riverita in tutto il
mondo greco, fu considerata protettrice non solo di Atene ma di tutta la Grecia ed era molto
amata dal popolo. La
sapienza tratteggiata in Atena, comprende le conoscenze tecniche nell'arte di
lavorare i metalli, in materia agricola e navale e, generalmente, in tutti i lavori artigianali. Ricercata in tempo di pace, in quanto le
erano attribuite tutte le invenzioni e le innovazioni tecnologiche, in tempo di
guerra era invocata in aiuto per ottenere strategia e astuzia, metis. Astuzia e
furbizia, sono fra le doti che Ella dona ai suoi protetti, vedi, per esempio,
Ulisse, nell'Odissea. Le erano tributati diversi
epiteti, fra cui: Atena Parthenos (La Vergine); Atena Promocos (Colei che combatte in prima fila); Atena Polias (Protettrice delle città); Atena Igiea (Donatrice di salute); Atena Soteira (la Salvatrice); Atena Glaucopsis (dallo sguardo
scintillante o dagli
occhi lampeggianti), e tanti altri. Suoi
simboli sacri, erano la civetta e l’ulivo. Nella religione romana, la
divinità corrispettiva è Minerva che
presiede all'attività intellettuale e alla carriera scolastica.
Minerva fa parte della triade
capitolina assieme a Giunone,
la Dea Era della mitologia greca, e Giove, Zeus in Grecia. Anche
a Minerva era sacra la civetta e, il gufo. Sembra che anticamente Atena fosse
stata considerata una Dea - uccello o, quanto meno, una Dea alata delle cui ali, rimarrebbe l’egida.
Atena Ergane (2010)
tempera e acrilico a gouache su tela cm. 40×50
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