Antonia Calabrese
Adone (2012)
olio su tela cm. 40×60
Collezione privata
Adone (2012)
olio su tela cm. 40×60
Collezione privata
Adone è il Dio di origine asiatica il cui nome deriva dal vocabolo “Adon”, cioè, “padrone”, usato
anche nel senso di “Signore” coll'espressione “Adonai”, che sostituisce
l’innominabile Tetragrammaton nel testo biblico. E’ secondo questo aspetto di
Signore degli elementi che ho raffigurato il Dio in questo quadro: circondato
da fuoco, terra, acqua ed etere. Secondo il mito greco, Adone nacque
dall'unione incestuosa di Mirra (Smirna) con il padre Cinira, re di Pafo a
Cipro (ovvero Belo, re d'Egitto, e Tiante, re di Assiria): avvenne che, avendo
Mirra trascurato di onorare Afrodite, Ella si vendicò facendo in maniera che
Smirna s’invaghisse del suo stesso padre al punto da introdursi di notte nel
suo letto profittando della sua ubriachezza. Quando Cinira scoprì d'essere
contemporaneamente padre e nonno del figlio che Smirna portava in grembo,
furioso d’ira, afferrò la spada e la inseguì fuori del palazzo, raggiungendola
sul margine di una collina, dove però subitaneamente Afrodite la trasformò in
un albero di mirra, che, fesso in due dal colpo sferrato, sgravò il neonato
Adone. Afrodite richiuse Adone in un baule e lo affidò alle cure della Dea Persefone, regina dei morti e dell’oltretomba, chiedendole di nasconderlo in un
angolo buio. Mossa da curiosità, Persefone aprì il cassone e vi rinvenne il
neonato talmente bello che Ella lo portò seco nel suo palazzo. Venutane
a conoscenza, Afrodite discese nel Tartaro per reclamarlo ma, Persefone non
volle restituirlo perché nel frattempo, essendo Egli cresciuto, ne aveva fatto
il suo amante. Allora Afrodite fece appellò a Zeus il quale, secondo una
versione del mito, decise che Adone avrebbe passato un terzo dell'anno con
ciascuna e il rimanente tempo in un luogo a sua scelta. Così, Adone trascorse
anche l’ultimo terzo del tempo con Afrodite. In un'altra versione del mito, fu la musa
Calliope a fare da giudice e decise di affidare Adone a ciascuna per una metà
dell’anno. Secondo questo mito, Afrodite punì Calliope causando la morte di suo
figlio Orfeo. Mentre Adone era con Afrodite, Persefone andò in Tracia e riferì
ad Ares che Ella gli preferiva Adone, provocandolo a gelosia. Trasformatosi in
cinghiale, Ares si avventò su Adone che stava cacciando sul monte Libano e lo
azzannò mortalmente in presenza della Dea. Dal sangue di Adone sbocciarono
anemoni e la sua anima discese al Tartaro. Afrodite, dolente e in lacrime,
ottenne da Zeus che fosse concesso ad Adone di trascorrere solamente l’autunno
e l’inverno nel Tartaro in compagnia di Persefone, ma la primavera e l’estate
assieme a lei. Ad Adone erano votati culti e riti misterici in varie religioni
antiche, ed è una divinità assimilata anche all'egizia Osiride, ai semitici
Tammuz e Baal Hadad, all'etrusco Atunnis e al frigio Attis, tutte divinità
connesse alla rinascita e al risveglio della vegetazione. In Siria, fu
identificato con Adon, cioè, Adonai, appunto. Secondo alcuni studiosi di
mitologia, anche Balder, divinità germanica e il Baal fenicio sono la stessa
divinità.
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