martedì 12 novembre 2013

Adone

 Antonia Calabrese 
Adone (2012) 
 olio su tela cm. 40×60
Collezione privata

Adone è il Dio di origine asiatica il cui nome deriva dal vocabolo Adon”, cioè, “padrone”, usato anche nel senso di “Signore” coll'espressione “Adonai”, che sostituisce l’innominabile Tetragrammaton nel testo biblico. E’ secondo questo aspetto di Signore degli elementi che ho raffigurato il Dio in questo quadro: circondato da fuoco, terra, acqua ed etere. Secondo il mito greco, Adone nacque dall'unione incestuosa di Mirra (Smirna) con il padre Cinira, re di Pafo a Cipro (ovvero Belo, re d'Egitto, e Tiante, re di Assiria): avvenne che, avendo Mirra trascurato di onorare Afrodite, Ella si vendicò facendo in maniera che Smirna s’invaghisse del suo stesso padre al punto da introdursi di notte nel suo letto profittando della sua ubriachezza. Quando Cinira scoprì d'essere contemporaneamente padre e nonno del figlio che Smirna portava in grembo, furioso d’ira, afferrò la spada e la inseguì fuori del palazzo, raggiungendola sul margine di una collina, dove però subitaneamente Afrodite la trasformò in un albero di mirra, che, fesso in due dal colpo sferrato, sgravò il neonato Adone. Afrodite richiuse Adone in un baule e lo affidò alle cure della Dea Persefone, regina dei morti e dell’oltretomba, chiedendole di nasconderlo in un angolo buio. Mossa da curiosità, Persefone aprì il cassone e vi rinvenne il neonato talmente bello che Ella lo portò seco nel suo palazzo. Venutane a conoscenza, Afrodite discese nel Tartaro per reclamarlo ma, Persefone non volle restituirlo perché nel frattempo, essendo Egli cresciuto, ne aveva fatto il suo amante. Allora Afrodite fece appellò a Zeus il quale, secondo una versione del mito, decise che Adone avrebbe passato un terzo dell'anno con ciascuna e il rimanente tempo in un luogo a sua scelta. Così, Adone trascorse anche l’ultimo terzo del tempo con Afrodite. In un'altra versione del mito, fu la musa Calliope a fare da giudice e decise di affidare Adone a ciascuna per una metà dell’anno. Secondo questo mito, Afrodite punì Calliope causando la morte di suo figlio Orfeo. Mentre Adone era con Afrodite, Persefone andò in Tracia e riferì ad Ares che Ella gli preferiva Adone, provocandolo a gelosia. Trasformatosi in cinghiale, Ares si avventò su Adone che stava cacciando sul monte Libano e lo azzannò mortalmente in presenza della Dea. Dal sangue di Adone sbocciarono anemoni e la sua anima discese al Tartaro. Afrodite, dolente e in lacrime, ottenne da Zeus che fosse concesso ad Adone di trascorrere solamente l’autunno e l’inverno nel Tartaro in compagnia di Persefone, ma la primavera e l’estate assieme a lei. Ad Adone erano votati culti e riti misterici in varie religioni antiche, ed è una divinità assimilata anche all'egizia Osiride, ai semitici Tammuz e Baal Hadad, all'etrusco Atunnis e al frigio Attis, tutte divinità connesse alla rinascita e al risveglio della vegetazione. In Siria, fu identificato con Adon, cioè, Adonai, appunto. Secondo alcuni studiosi di mitologia, anche Balder, divinità germanica e il Baal fenicio sono la stessa divinità.

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