Chi sono

Note biografiche

Artista e scrittrice indipendente, Antonia Calabrese è nata nell’Alta Valle del Sele nella primavera dell’anno 1958 ed è cresciuta in Toscana, ad Arezzo, dove ha frequentato col massimo profitto l’Istituto d’Arte “Piero della Francesca” alla sezione di Moda e Costume teatrale.
Ha completato gli studi artistici conseguendo la Laurea Magistrale in Storia dell'Arte (LM89) presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, Corso di Scultura, sotto la guida dello scultore Pericle Fazzini.
Durante il periodo romano ha collaborato come articolista con la rivista culturale Giornate italiane.
Dagli anni novanta vive in costiera cilentana.
Da sempre scrive poesie, alcune raccolte nella collana PoeticaMente, da cui traspare la sua formazione artistica.
Nel 1992 ha pubblicato la sua opera prima, "L’Agnello" e il saggio biblico "Lo Spirito e la Sposa."
Ispettore onorario alle Belle Arti per la provincia di Salerno, è stata Dirigente di Sezione ULMO presso il Ministero del Lavoro, confluita in organico all’Amministrazione Provinciale di Salerno e poi alla Giunta Regionale della Campania.
Ritagliando spazi di tempo alla famiglia e al lavoro si è dedicata alla letteratura e alla poesia, alla scultura, alla pittura, all’arte digitale e alla mail art.
Ha al suo attivo Mostre personali e collettive e a partire dal
2012 ha partecipato a numerosi progetti italiani ed esteri con opere esposte in Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Norvegia, Brasile, Perù, Russia, Stati Uniti, Argentina e Turchia.
Sue opere si trovano in collezioni italiane ed estere, come, per esempio, El Museo de Arte Canadense, Canada de Gomez, Santa Fe, Argentina; Museo della Città di San Fernando, Argentina; Association international des Arts Plastiques, AIAP - UNESCO di Monaco; The Museum of instant Images, Chaam, The Netherlands, Paesi Bassi; Wizard Institution of Contemporary Arts, Oslo, Norvegia; Facultad de Bellas Artes de Granada , Spagna; Auser MI.M.A, Milano; A.I.M.A - M.I.M.A, Museo Internazionale Mail Art di Cosenza; Collezione MCA del Comune di Camo, Italia; MAMS Graf Fossiant Museum, Sinnai, Italia, MIDECIANT Museo Internacional de Electrografia, Cuenca, Spagna e in collezioni di importanti gallerie italiane ed estere, come, ad esempio, presso Mail Art Salon, DCS, Dallas, Texas, USA; Galerie LE LAB, Marseille, Francia; Vital’Arts, DOL-de-Bretagne, Francia; Galerieatelier di Karl Von Monschau, Aachen, Germania; ArtViaPost, Cambridge, USA; Atelier5B, Wörthsee, Germania; Garcoes Contemporary Art Gubbio, Italia; Galleria 3D, Venezia Mestre, Italia e altre in Italia e all’estero.
Pur non essendo di origini cilentane la sua opera artistica e letteraria è stata premiata con il riconoscimento del Premio Cilento Donna 2015.
Nel 2019, ritenendo che l’arte contemporanea necessiti di nuovi impulsi verso un cambiamento di atteggiamenti e di modalità di fruizione dell’arte svincolati dalle leggi di mercato, ha teorizzato e divulgato il Manifesto del Movimento Artistico Mutazionista nel quale illustra la sua controcorrente.
Nel 2019-20 ha iniziato la pubblicazione delle sue poesie.
Welcome, dato alle stampe a Gennaio 2021 è il suo primo romanzo cui ha fatto seguito Un’altra vita nel mese di Luglio dello stesso anno.

Leggi e scarica il Manifesto del MAMutazionista

Seguimi sulla mia Pagina Autore di Amazon
«Nelle mie opere interpreto l’atavica e inconscia religiosità alle radici del mio essere, avendo deciso di sbarazzarmi di ogni condizionamento per essere me stessa e non sciupare il dono naturale che gli studi artistici non hanno creato bensì contribuito a sviluppare.
Esse, specie in questi ultimi anni, fanno appello a ciò che ciascuno nega a sé stesso sovente, cioè la religione naturale e deista che permane sconosciuta alla maggioranza di noi ma discende da lontane origini.
La ricerca del bello e del perfetto, dei giusti volumi, delle luci chiare e delle tenere ombre si esplica in me con una dirompente potenza creatrice che non si smorza collo scorrere del tempo, anzi, sempre più m’esalta ed esprime sfociando nell'estemporanea manifestazione della nuda e semplice aspirazione al divino, al perfetto e immortale, caratteristica della mia anima.
Ciò definisce le forti, veloci e colorate emozioni che caratterizzano la mia pittura e muovono le mie mani nel modellare la creta: dignità ed esaltazione che nel momento della creazione artistica colmano la distanza fra l’umano e il divino che esiste in ciascuno.
Ardore e passione dirompenti li ho in qualche modo sedati per anni, eppure mi hanno travolta in momenti di grande fervore e attività.
È così che per lungo tempo mi sono dedicata esclusivamente alla letteratura cristiana e sacra: mi pareva che il potere di plasmare con le mani, di idealizzare con lo sguardo, di realizzare col sentimento l’impresa mi spingessero oltre i limiti imposti alla mia umanità a volere rassomigliare al Creatore e in ciò il “mio cristianesimo” mi condannava.
Invero fare arte, fin dall'istante in cui si concepisce l’idea, rende simili a Dio e tuttavia, siccome è impossibile e contro natura privarmene, sono giunta a smentire, nel dare sfogo alla passione, gli inattendibili insegnamenti religiosi ricevuti.
Ho infatti finalmente compreso che è quella scintilla del divino in me a portarmi a ricercare il meglio nel preciso momento dell'atto creativo (che scriva, dipinga o che modelli la materia): il confronto coll’eterna e immutabile essenza di Dio è il segno della sua vita perfetta e in continua evoluzione nell'umanità perfettibile.
Tale segno va compreso, accettato e appieno vissuto, giacché vi è traccia di divina discendenza quanto nella brama di ascendere alla compiutezza degli dèi che accomuna gli artisti.
In questa ottica di ricerca di connotazioni divine attraverso lo strumento del colore ho spesso rappresentato le divinità classiche nei miei dipinti.
La mia facoltà di reinterpretare la quotidianità, stanti temporaneità e imperfezione umani, psiche e raziocinio, sconfina e trasmoda il presente per ricongiungermi nell'essere interiore alla consapevolezza dell'infinito Sé in quanto entità, dunque stirpe degli dèi (Manifesto del Movimento Artistico Mutazionista, p. 11: "... Accetta la teoria di Charles Robert Darwin nella parte in cui fa riferimento ad un 'antenato comune' ma ne respinge con decisione l’interpretazione secondo cui tale antenato possa essere stato di una specie diversa, ritenendo che l’intelligenza, l’industriosità, le arti e tutte le attività degli uomini siano la prova che gli esseri umani sono stirpe degli dèi").
Il mio lavoro artistico e letterario, controcorrente per scelta, in virtù dell'esperienza maturata e sofferta avanti descritta, vuole al contempo divenire invito a rivedere nel profondo di noi stessi, oltre la coscienza razionale e dall'altra parte delle epoche ma anche di là dalla fantasia, la causa del nostro vivere, la radice, le ataviche origini dell'uomo.
Se studiate dall'alto al basso ragione e fantasia riflettono empatica illuminazione fin là che l'ispirazione ci riavvicina all'originaria ascendenza di ciascuno, divina nostra origine, e ci pone in condizioni di ritrovare una religione naturale latente, mortificata e svilita da duemila anni di cristianesimo imposto.
Tanto premesso, le mie tematiche andrebbero interpretate senza vincoli e remore, al di fuori di paradigmi di sorta e a prescindere dalla religione benché esprimano una certa religiosità.
Bellezza ed espressività da sole magari no, ma raggiungere l'obiettivo di reinventare un filone artistico motivante e liberatorio che sciolga dagli schemi della cosiddetta “modernità” anche per scelta di stile e tecnica, ebbene sì, è mia ambizione.
Traduco: faccio ciò che sento nell’animo, e di conseguenza non sono “astrattista” fra virgolette e probabilmente neppure “moderna”, detto sempre fra virgolette, infatti rifiuto di seguire le correnti.
Quanto a me, rappresento la grandezza dell’essere umano raccontato nella perfezione degli dèi che al meglio esprimono tanto l’umanità quanto la divinità di ciascuno di noi. Inoltre, così come sono convinta che nessuna impresa è più accurata, completa e perfetta dell’opera di Dio da cui l’artista trae ispirazione, e nessun maestro progredisce se non sublima la sua azione nella consapevolezza d’essere stirpe di Dio, sono altresì persuasa che il vero artista non segue le mode, anzi, è un genio solitario e unico, spesso incompreso nella propria generazione.» 
Testo tratto da GigArte - Contenuto coperto da copyright © Antonia Calabrese

  



Nessun commento:

Posta un commento

Se hai domande o ti va di dire la tua lascia un commento e riceverai presto una risposta. Grazie.