Angerona

Antonia Calabrese 
Angerona  (2012)
 olio su tela cm. 50×60 

Angerona è una divinità romana di cui non sono ben chiari gli attributi. Era probabilmente la Dèa del silenzio e in quanto tale, portatrice e tutrice di consigli e della volontà ferma e decisa. Infatti, giacché le divinità sono Virtù, energie ultraterrene e naturali nonché custodi d’esse, Angerona è il Silenzio stesso. Secondo l’opinione di molti è lei che protegge gli amori inconfessati ed alcuni ritengono che proprio “Angerona” fosse il nome segreto di Roma, perché le era affidato il compito di tenere nascosto il nome della città donde non fosse consentito ai nemici di conquistarla. E’ anche la taumaturga dalle malattie cardiache che guarisce dal dolore, dall'angoscia e dalla tristezza, ovvero è portatrice di essi, e viene rappresentata con l'indice della mano destra sulle labbra chiuse. Presiede al solstizio d'inverno. Secondo l’interpretazione di alcuni studiosi, Angerona è l’equivalente della Dea Dia, e sotto tale aspetto è venerata nel tempio di Voluttà, quale rappresentante della potenza creatrice dell’uomo nell'amplesso amoroso: se tale interpretazione fosse corretta, verrebbe superato il problema del duplice nome, in quanto ambedue le divinità rappresenterebbero il concetto della creazione, quella divina e quella umana. Non le furono consacrati templi ma una statua presso l’Altare di Volupia o Voluptas, dea del piacere con la quale è talvolta confusa, nella Curia Acculeia. Venne associata ad altre divinità tra cui Opis, dea romana della fertilità, dell'abbondanza e della gravidanza e Muta, divinità femminile dei campi, pure silenziosa. Ad Angerona erano dedicate le Angeronalia, o Divalia, festività celebrate il 21 dicembre, quinto giorno dei Saturnalia, che prevedevano riti sacrificali che venivano compiuti nel tempio di Volupia. Il nesso tra Volupia e Angerona è nella correlazione tra piacere e dolore, angor, cui fa riferimento il Suo nome.