Nella religione Romana, Mercurio era corrispettivo del
dio Ermes della mitologia greca, il Messaggero degli Dei e in particolare, di
suo padre Zeus. Sua madre, Maia, era figlia del titano Atlante. Secondo il
mito, Ermes – Mercurio, portava i calzari alati, un cappello a falda larga ed
una verga d'oro, magica, il caduceo, adornata di due serpenti intrecciati e due
ali. Venne rappresentato nell'arte greca più antica, come un uomo barbuto e
maturo e, nel periodo classico, come un giovane atletico, nudo ed
imberbe.
Nella mitologia romana, Mercurio,
per la sua velocità, rappresenta i ladri ma è anche il Dio dei mercanti, dei
commercianti, dell’introito nei traffici e negli scambi, nonché il custode delle mandrie; e ancora, è Dio
dell'eloquenza e degli atleti. Proteggeva i ginnasi e gli stadi e lo si
riteneva responsabile sia della fortuna che della ricchezza. Il
suo nome latino deriva probabilmente dal termine "merx" o "mercator", che
significa, appunto, "mercante".
Dio
protettore dei viaggi e dei viaggiatori, della comunicazione, dell'inganno, dei
ladri, dei truffatori, dei bugiardi, delle essenze e sostanze e, della
divinazione, Ermes conduce le anime dei morti nel
mondo sotterraneo, Ermes Psicopompo, e possiede poteri sul sonno e sui sogni.
Malgrado le sue virtù, l’Ermes greco era anche considerato un nemico
pericoloso, un truffatore ed un … ladro, perché il giorno della sua nascita
aveva rubato il bestiame del suo fratello Apollo, facendo camminare
all'indietro la mandria sulle proprie orme per cancellarne le tracce; posto a
confronto con Apollo, Ermes negò il furto e i due fratelli si riconciliarono
quando Ermes gli donò in cambio la lira che aveva creato.
Talvolta
Ermes veniva raffigurato assieme ad Hestia: Egli con la funzione di proteggere
dal male e di propiziare la buona sorte ed Hestia con quella di santificare la
casa. Nell'antica Grecia, specie in Attica, si usava tratteggiare Ermes su delle colonne quadrangolari
alte fra un metro e un metro e mezzo, sormontate da una testa scolpita a tutto
tondo, le erme.
Il termine "erma", deriva proprio da Ermes. Spesso le erme esibiscono un fallo
propiziatorio sbalzato a rilievo.
A partire
dalla fine dell'età arcaica, le erme venivano installate lungo le strade e i crocevia,
a protezione dei viandanti e, a delimitazione dei confini delle
proprietà. Era diffuso anche l’uso di collocarle davanti alle porte per ottenere la protezione del Dio. L’uso dell’erme fu ripreso anche dai Romani. Soprattutto nel corso della tarda età ellenistica e in epoca romana, a conferma dell’attribuzione ad Ermes della funzione di
Psicopompo, si usò ritrarre sull'erma il volto dei trapassati e in ambito italico, si diffuse l’uso del
cippo funerario, pietra votiva sormontata dal ritratto del defunto; si tratta di manufatti sia in marmo che in bronzo. L'erma
deriva da una delle prime forme arcaiche di rappresentazione delle
"dimore" di una divinità, il così detto "betile", che veniva posto a protezione delle
vie e delle soglie delle case. Erme sono state
utilizzate anche come prime rappresentazioni di Hestia.
A
MERCURIO
Salve
Hod, Dio dello Splendore,
Che
illumini il nostro cammino
Con
la tua saggezza e la tua follia,
Sii
benedetto!
O
Hod, ti invoco con fede e umiltà,
Chiedendoti
la tua grazia e la tua luce,
Che
possano guidare la mia vita
E
la mia anima verso la verità.
O
Mercurio, messaggero degli dei,
Che
porti la parola di Giove in terra,
Insegnami
l'arte della retorica
E
dell'eloquenza, la forza della mente.
Tu
che sei l'inventore della lira armoniosa,
Che
fai risuonare la musica del cielo,
Fa'
che il mio cuore si apra alla bellezza
E
alla poesia del mondo che mi circonda.
O
Ermes, protettore degli atleti e dei mercanti,
Che
regoli i giochi e gli affari degli uomini,
Fa'
che io possa affrontare le sfide della vita
Con
forza, astuzia e coraggio.
Tu
che sei il soccorritore delle anime perdute,
Che
guidi i morti verso l'aldilà,
Fa'
che la mia anima trovi pace e serenità
Nel
tuo regno di luce e di amore.
O
Hod, concedimi la tua benedizione,
Che
possa vivere la mia vita con saggezza
E
rispetto per gli altri, e che possa trovare
La
pace e la felicità nella tua presenza.
O
Ermes, proteggimi da ogni male
E
dalla sventura che può minacciare la mia vita,
Guidami
verso la vera conoscenza
E
la saggezza che solo tu puoi donare.
Ti
offro la fiammella della mia fede
e
qual profumo di incenso, la
mia semplice orazione
Come
segno della mia speranza e del mio amore,
E
ti prego di ascoltare la mia preghiera,
Che
possa essere esaudita dalla tua misericordia.
(Antonia Calabrese ©)
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