sabato 2 giugno 2012

Venere Afrodite con Cupido

Antonia Calabrese 
Venere Afrodite con Cupido (2009)
gouache su carta cm. 33×48 

Nella religione e nella mitologia greche, Afrodite era la Dea della bellezza, della fertilità, dell’amore e della procreazione. Dai Romani, fu identificata con Venere. Il culto associato ad Afrodite, è probabilmente di radice orientale o fenicia. Omero la descrive nell'Odissea come originaria di Pafo, nell’isola di Cipro. Era una delle divinità più importanti e venerate del pantheon greco e le furono consacrati moltissimi templi. Dai poeti è solitamente descritta sensuale e passionale, gelosa, iraconda e vendicativa. Sempre secondo Omero, è figlia di Zeus e della ninfa Dione, figlia a sua volta di Urano e di Gea. Esiodo, al contrario, sostiene che Ella nacque dalle spuma del mare resa feconda dai genitali di Urano evirato da Crono al tempo della ribellione. Nell'immaginario elegiaco, la natura sboccia e fiorisce, rinascendo al passaggio della Dea, la quale è apportatrice di fertilità. Erano considerate sacre ad Afrodite molte piante fra cui la rosa, il mirto ed il papavero, e diversi animali, come la lepre, la colomba, il delfino, il cigno ed il passero. Nell'Iliade scende in difesa del figlio Enea, il troiano da lei generato con Anchise, cugino di Priamo e, pertanto, durante la guerra di Troia, ella parteggia per i Troiani. Non essendo però una divinità guerriera, viene ferita in battaglia mentre cerca di proteggere il figlio, dal terribile eroe greco Diomede; ragion per cui viene curata da Peone, medico degli dei, e riceve il rimprovero di Zeus. D’altro canto, è proprio Afrodite all'origine della guerra di Troia, per la faccenda del giudizio di Paride al quale aveva concesso l’amore di Elena. Sempre secondo Omero, Afrodite è sposa di Efesto, il Dio Vulcano dei Romani. Secondo Plutarco, il culto di Afrodite era particolarmente sentito in Grecia e le si dedicavano periodiche festività; inoltre veniva ricordata anche nelle celebrazioni in onore di Poseidone. Numerosi furono gli epiteti e i titoli che le si riferiscono fra i quali quello di Cipride, o Ciprigna, in relazione alla sua nascita in Cipro e ancora: Ambologera, cioè “che non invecchia mai”, e poi: Citerèa, Vergine, Aurea, Celeste, Signora. Le si attribuivano numerosi amanti ed altrettanti figli, fra i quali Adone, da cui ebbe Priapo; Anchise, da cui ebbe Enea; Ares, da cui ebbe Eros, Deimos, Anteros e Phobos; poi Dioniso, da cui ebbe le Cariti; Ermes, da cui ebbe Eunomia; Poseidone, da cui ebbe Rodo; Pigmalione, da cui ebbe Pafo
Nel dipinto di cui alla foto sopra, ho rappresentato Venere Afrodite con Cupido. Nella religione Romana, Cupido, da cui “cupere”, cioè “bramare”, era considerato figlio di Venere, la dea dell'amore profetizzata dai poeti, e di Vulcano, divinità del fuoco. 


Inno a Venere

Madre degli Enèadi, piacere degli uomini e degli dèi, Venere vivificante,
che sotto le mobili costellazioni celesti ravvivi il mare portatore di navi,
la terra che reca le messi, poiché grazie a te ogni genere di esseri animati
è concepito e vede, (una volta) nato, la luce del sole: te, dea, te fuggono
i venti, te ed il tuo arrivo le nuvole del cielo, per te la terra industriosa
fa crescere i fiori soavi, per te sorridono le distese marine, e, rasserenato, brilla di una luce diffusa il cielo...
(Lucrezio- De rerum natura 1-49)

Nessun commento:

Posta un commento

Se hai domande o ti va di dire la tua lascia un commento e riceverai presto una risposta. Grazie.