Antonia Calabrese, "Artemide Potnia Theròn" (2018),
olio su tela cm. 50 x 70
È uno dei dipinti a cui sono più affezionata per via della modella che si è gentilmente prestata assieme al suo cane. È proprio lei, con la sua gentilezza lunare, cioè tutta femminile, con il suo amore per gli animali ad avermi ispirato questo soggetto.
Artemide, Diana per i Romani, era la divinità associata alla Luna, sorella di Apollo, associato al Sole.
“Potnia Theròn” è una definizione
che deriva dal greco " Πότνια Θηρῶν" e significa “Signora degli animali". E' uno degli epiteti di Artemide utilizzato, per quanto se ne sa, per la prima volta da
Omero nell’Iliade: “Signora delle belve, Artemide selvaggia …”(Iliade, libro
XXI, v. 470) per tratteggiare la sua caratteristica di protettrice degli
animali, specie quelli selvatici.L’appellativo fu in un secondo tempo
utilizzato per descrivere le peculiarità di alcune divinità femminili che erano
ritenute esercitare il loro potere sugli animali.
Artemide Potnia Theròn è
l’estrinsecazione della potenza connaturata e istintiva sulla vita selvaggia ed
agreste, sui boschi, le selve e le foreste.
Fin dalle origini, Artemide non fu
associata ad un concetto agricolo o materno della divinità femminile, ma, anzi, tale
nozione fu sempre riferita ad una Dea
Madre, quale ad esempio Demetra, dea del grano. La “Potnia Theròn”, Artemide,
si manifesta nella forza generatrice,
selvaggia e primordiale della natura che coesiste e interagisce con gli animali
da caccia, le fiere e la vegetazione naturale, la quale si riproduce
spontaneamente e senza intervento umano.
Oltre a tutto, era pensata vergine, Parthenos, inviolata e incorrotta, come la
natura incolta, selvatica e incontaminata; tuttavia, ella veniva al tempo stesso
scongiurata come Mater, madre.
Ad esempio, la Grande Madre degli dèi adorata in Asia Minore, veniva definita dai greci ”Grande Artemide”. L’Artemide di Efeso,
Artemis Polymastos, inoltre, era raffigurata con molteplici mammelle ed era
denominata “Madre universale”, colei che allatta l’intera umanità.
Dunque
Artemide è una dea vergine e al tempo stesso è
madre; è la forza generatrice e incorrotta della natura che
spontaneamente si rigenera e riproduce come espressione di tale sua specifica
tipicità.
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