domenica 21 aprile 2019

Artemide Potnia Theròn


Antonia Calabrese, "Artemide Potnia Theròn" (2018),
 olio su tela cm. 50 x 70
È uno dei dipinti a cui sono più affezionata per via della modella che si è gentilmente prestata assieme al suo cane. È proprio lei, con la sua gentilezza lunare, cioè tutta femminile, con il suo amore per gli animali ad avermi ispirato questo soggetto. 
Artemide, Diana per i Romani, era la divinità associata alla Luna, sorella di Apollo, associato al Sole. 
“Potnia Theròn” è una definizione che deriva dal greco " Πότνια Θηρῶν" e significa “Signora degli animali". E' uno degli epiteti di Artemide utilizzato, per quanto se ne sa, per la prima volta da Omero nell’Iliade: “Signora delle belve, Artemide selvaggia …”(Iliade, libro XXI, v. 470) per tratteggiare la sua caratteristica di protettrice degli animali, specie quelli selvatici.
L’appellativo fu in un secondo tempo utilizzato per descrivere le peculiarità di alcune divinità femminili che erano ritenute esercitare il loro potere sugli animali. 
Artemide Potnia Theròn è l’estrinsecazione della potenza connaturata e istintiva sulla vita selvaggia ed agreste, sui boschi, le selve e le foreste. 
Fin dalle origini, Artemide non fu associata ad un concetto agricolo o materno della divinità femminile, ma,  anzi, tale nozione fu sempre riferita ad una Dea Madre, quale ad esempio Demetra, dea del grano. La “Potnia Theròn”, Artemide, si manifesta nella forza generatrice, selvaggia e primordiale della natura che coesiste e interagisce con gli animali da caccia, le fiere e la vegetazione naturale, la quale si riproduce spontaneamente e senza intervento umano. 
Oltre a tutto, era pensata vergine, Parthenos, inviolata e incorrotta, come la natura incolta, selvatica e incontaminata; tuttavia, ella veniva al tempo stesso scongiurata come Mater, madre. 
Ad esempio, la Grande Madre degli dèi adorata in Asia Minore, veniva definita dai greci ”Grande Artemide”. L’Artemide di Efeso, Artemis Polymastos, inoltre, era raffigurata con molteplici mammelle ed era denominata “Madre universale”, colei che allatta l’intera umanità. 
Dunque Artemide è una dea vergine e al tempo stesso è  madre; è la forza generatrice e incorrotta della natura che spontaneamente si rigenera e riproduce come espressione di tale sua specifica tipicità. 

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