sabato 2 giugno 2012

Amoretto dell'acqua

Antonia Calabrese 
Amoretto dell’acqua (2010)
gouache su tela cm. 29×29 

L’Amoretto, figura infantile di Nume, di divinità o anche di Angelo, spesso raffigurante Eros, Dio dell'amore, è conosciuto anche col nome di "Erote, Cupido oppure amorino”. Spesso fu raffigurato in sculture e rilievi greci e nelle pitture di Pompei. In epoca romana l'amoretto fu utilizzato a scopo decorativo, con rappresentazione di scene di putti indaffarati in giocose lotte o competizioni agonistiche, riti religiosi o altre attività. Amoretti sorreggenti ghirlande furono ad esempio utilizzati per decorare i sarcofagi. Nell'arte paleocristiana, gli amoretti, o putti, furono utilizzati per raffigurare simbolicamente gli Angeli e dal Rinascimento in poi, la raffigurazione di Angeli – bambini  è spesso in relazione con la musica. Anche artisti come il  Carretto ne fecero rappresentazioni artistiche e il motivo decorativo fu ripreso nel XVI secolo sia nei Paesi Bassi che in Germania, durante il periodo manierista e nel Rinascimento francese. Nell'arte barocca, rappresentazioni di amoretti furono utilizzate a scopo decorative per fregiare gli altari delle chiese, gli organi, le cornici in stucco, gli affreschi e le sculture. Nell'iconografia classica, solitamente gli amoretti non possiedono attributi specifici ma vengono rappresentati con caratteristiche simboliche a seconda del significato che si vuole loro attribuire. 

Nessun commento:

Posta un commento

Se hai domande o ti va di dire la tua lascia un commento e riceverai presto una risposta. Grazie.