domenica 10 novembre 2024

Cilens del Monte Stella

 

Antonia Calabrese, Cilens del Monte Stella (2019)

olio su tela cm. 50 x 65

Il mistero di Cilens del Montestella: un'antica divinità etrusca e il legame con il Cilento

Il fascino della civiltà etrusca continua a stupire studiosi e appassionati di archeologia per i suoi misteri irrisolti e per le profonde influenze lasciate nella cultura romana e in molte tradizioni italiane. Tra le figure enigmatiche di questo antico popolo vi è Cilens, una divinità poco conosciuta ma di grande potenza, menzionata accanto a Tinia (l’equivalente etrusco di Giove) e legata a un rilievo piramidale che molti associano al Monte della Stella, una montagna situata nel cuore del Cilento.

La scoperta del "fegato di Piacenza" e le divinità etrusche

Nel 1877, a Ciavernasco di Settima, vicino Piacenza, fu rinvenuto un modello di fegato in bronzo, datato tra il II e il I secolo a.C., con iscrizioni etrusche. Questo reperto, noto come fegato di Piacenza, rappresenta una mappa cosmologica della volta celeste secondo l’aruspicina etrusca. Gli etruschi suddividevano il cielo in sedici regioni, ciascuna governata da una specifica divinità. Sulla fascia perimetrale di questo oggetto, si trova l’elenco delle divinità, tra cui spiccano Tinia e Cilens.

La presenza di Cilens accanto a Tinia ha sollevato numerose domande sul ruolo di questa divinità. Cosa rappresentava realmente Cilens per gli etruschi? Era forse un dio del destino, superiore perfino a Tinia? Oppure era una divinità notturna, legata ai cicli del giorno e della notte? Secondo alcune interpretazioni, Cilens potrebbe aver presieduto l’ora del crepuscolo, momento di transizione tra luce e oscurità, il che spiegherebbe il suo legame con il Monte della Stella, simbolo di orizzonte e confine tra il giorno e la notte.

Cilens e il mistero del Cilento: tra etimologia e toponomastica

Il nome "Cilento" appare nei documenti solo intorno all’anno 1000 d.C., periodo in cui l’area iniziava a configurarsi come una regione definita. Tuttavia, si è ipotizzato che il toponimo possa derivare da un’antica memoria etrusca. Gli studiosi di religione etrusca indicano come tra le divinità ricorrenti vi fosse Cilens, una figura enigmatica spesso associata al destino o al passaggio tra il giorno e la notte.

Questa possibile connessione con l’area del Cilento, e in particolare con il Monte della Stella, ha portato alcuni a ipotizzare che il nome "Cilento" possa originare proprio da "Cilens", testimonianza di una presenza etrusca in quell'area che, pur essendo prevalentemente nota per i suoi insediamenti lucani e greci, potrebbe aver assorbito influenze etrusche attraverso commerci e interazioni culturali.

La "scultura etrusca" di Agropoli e i legami con Cilens

Nel museo “La Fornace” di Agropoli, nel cuore del Cilento, è conservata una scultura che alcuni studiosi ritengono ispirata a modelli etruschi. Anche se l'origine esatta dell'opera resta incerta, la sua presenza nel Cilento contribuisce a consolidare l’ipotesi di una connessione etrusca. La scultura potrebbe rappresentare una delle tante tracce lasciate da questi antichi abitanti, rafforzando l’idea che "Cilento" possa davvero derivare da "Cilens".

Cilens: una divinità del crepuscolo e del destino?

Il ruolo di Cilens all’interno del pantheon etrusco rimane avvolto nel mistero, con diverse ipotesi che spaziano da una funzione di protettore dei destini a quella di una divinità legata ai cicli della notte. In alcune rappresentazioni, Cilens appare accanto a Mera, la dea etrusca della saggezza e dell’arte, suggerendo un possibile legame con le arti divinatorie o con la conoscenza esoterica.

Secondo alcuni studi, Cilens potrebbe essere stata una divinità legata ai momenti di transizione, come il crepuscolo mattutino e serale, quegli istanti in cui la realtà si fonde con il mistero, lasciando spazio a percezioni ambigue e a rivelazioni spirituali.

Conclusioni: Cilens e la memoria degli etruschi nel Cilento

Nonostante le evidenze siano poche, la presenza di nomi e simboli etruschi in luoghi chiave come il Monte della Stella e il Cilento suggerisce che l’influenza etrusca possa aver radicato nel territorio tradizioni e nomi sopravvissuti fino al Medioevo. Il fenomeno di persistenza dei toponimi, come avvenuto per "Paestum" (dal greco Poseidonia, poi lucano Paistom), potrebbe aver permesso al nome “Cilento” di conservarsi fino ai giorni nostri, custodendo un’eco di antichi culti e credenze etrusche legate alla divinità Cilens.

Il mistero di Cilens del Montestella rimane ancora irrisolto, ma il suo fascino continua ad alimentare teorie e ipotesi sulla cultura etrusca e sulle sue possibili connessioni con il sud Italia. Una memoria antica che, silenziosa e nascosta, resiste al tempo e alle trasformazioni, custodendo ancora segreti preziosi per chi continua a studiare e a interrogarsi su questo popolo misterioso.

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