Antonia Calabrese
Aurora (2014)
Material figurativo polimaterico cm. 60 × 50
Nella religione romana, Aurora è la Dea
dell'aurora la quale ogni mattina si rinnova e attraversa in volo il
cielo schiudendo le porte al giorno, dopo avere attaccato il carro del Sole e
precedendolo poi col suo. Il mito di Aurora è analogo a quello della corrispettiva Eos
della mitologia greca. Finita la notte, Eos dalle "rosee dita" si leva, ogni
volta, dal suo giaciglio a oriente, risale sul cocchio trainato dai cavalli
Lampo e Fetonte e si slancia verso l'Olimpo per annunciare l'arrivo del suo
fratello Elio. Quando Elio, il Sole, appare, Eos diviene Emera e
lo accompagna nel suo viaggio fino a quando, trasfigurata in Espera,
ne annuncia il felice arrivo sulle spiagge occidentali dell'Oceano. A Roma, il suo culto fu associato a
quello di Matuta nella divinità di Mater Matuta, Dea del Mattino e dell'Aurora, patrocinatrice della nascita di
uomini e cose.
Secondo alcuni, Eos,
l'Aurora, è figlia di Titano e di Terra ma, secondo Esiodo e Apollodoro è
figlia del titano Iperione e di Tea, e pertanto è sorella di Elio, il Sole e di
Selene, la Luna. Secondo la saga, avrebbe avuto molti mariti e molti figli. Dal Titano Astreo ebbe per figli i
quattro venti: Borea, Euro, Zefiro e Noto; da Zeus, ebbe la
figlia Ersa, o Erse, dea della rugiada e da Perse oppure da Zeus, gli Astri e Phosphoros, Portatore della luce - o Eosforo, Portatore dell’Aurora - personificazione della luce, corrispondente alla divinità romana della luce e del mattino, Lucifer, Lucifero, nome dato alla Stella del Mattino. Eos fu amata anche da Ares, Dio della guerra, e per questo motivo fu
punita da Afrodite che la condannò ad innamorarsi di continuo di uomini
mortali. Così avvenne che s'innamorò del bellissimo Titone figlio di Laomedonte
e fratello di Priamo, ed essendone alquanto infatuata, richiese ed ottenne per
lui da Zeus l'immortalità. Su questa storia, i pareri sono discordi: secondo
alcuni Eos trascurò di chiedere per Titone anche l'eterna giovinezza, e così
mentre lei era sempre più magnifica, lui invecchiava inevitabilmente
finché, a forza di lamentarsi, fu trasformato in una cicala dalla voce
stridula; secondo altri, Titone rimase eternamente giovane e vigoroso, e dal
suo fianco, dove la notte giace, Aurora si leva tutte le mattine per aprire le
porte al Giorno. Dall'unione con Titone, Eos ebbe i due figli, Emazione e
Memnone, il quale fu ucciso da Achille e che ella piange ogni giorno con lacrime
di rugiada.
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